Alfredo Gilibert
Nato a Gattinara, in Piemonte, nella provincia di Vercelli,
negli anni ’50, Gilibert scopre il mondo della musica fin da giovane. A soli 12
anni inizia a prendere lezioni private di pianoforte, che prosegue per cinque anni,
arrivando a sviluppare una solida padronanza dello strumento. Raggiunta una
certa dimestichezza, inizia a sperimentare e a comporre i suoi primi brani,
aprendo così le porte a una passione destinata a crescere nel tempo.
Durante l’adolescenza, Gilibert ascolta con interesse tanto
la musica italiana — artisti come Battisti, Nomadi, ed Equipe 84 — quanto
quella internazionale, con artisti quali Procol Harum, Rolling Stones, Chicago,
Elton John, Bob Dylan, e Simon & Garfunkel. Le sue prime composizioni,
sebbene ancora acerbe, rivelano già il fervore e l’entusiasmo che
caratterizzeranno la sua carriera musicale.
Spinto dalla passione, Gilibert decide di trasferirsi a
Milano per gli studi universitari, approdando nella capitale della discografia
italiana. Giovanissimo, pubblica il suo primo brano come autore: “Questo
amore un po’ strano”, interpretato dalla cantante Giovanna e presentato a
“Canzonissima” nel 1973 e 1974.
Negli anni ’70 si fa le ossa alla Ricordi, sotto la guida di
Mara Maionchi, responsabile delle Edizioni Ricordi. Questo periodo si rivela
fondamentale per la sua crescita professionale, permettendogli di collaborare
con grandi figure del panorama musicale italiano, come Alberto Salerno, Luigi
Albertelli e Ivan Graziani.
Nel 1978, Gilibert pubblica il brano “Parigi
Addio”, interpretato da Mino Vergnaghi, che entra subito nella hit parade
nazionale. Negli anni recenti collabora anche con il cantante Santino
Rocchetti.
La produzione musicale attuale di Gilibert è fortemente
influenzata dalle sonorità degli anni ’80, uno stile che lui stesso definisce
“easy listening”. Si tratta di composizioni dalla struttura armonica
raffinata, ma dal sapore tradizionale, con testi che esplorano i temi della
vita quotidiana e i sogni delle persone comuni, sempre con un tocco di fantasia
e autenticità. Non a caso, i suoi gusti musicali si orientano verso artisti
come Tina Turner, Carole King e Whitney Houston, mentre apprezza molto anche Robbie
Williams, Phil Collins e gli U2.
I brani di Gilibert mantengono quasi sempre una vena
cantautoriale, con liriche che riflettono con sincerità e poesia le esperienze
e le emozioni umane, rendendoli autentici e accessibili a
un vasto pubblico.