Etichette discografiche indipendenti 2.0: opportunità di business o nuovo gioco da tavolo?

Etichette discografiche indipendenti

Etichetta discografica indipendente, cosa vuol dire questa espressione? Perché viene spesso demonizzata dagli artisti?

LABEL E RECORDS, GARANZIA SULLA PAROLA, O NO?

Si vedono spesso sui social “Tizio Label” e “Sempronio Records” che promettono risultati nemmeno fossero una major multimilionaria. Altri si presentano come il padre fondatore dell’algoritmo di Spotify o rivenditori di streams come se piovesse. Tutto sembra ridursi a un gioco da tavolo, nemmeno di quelli avvincenti, dove tu artista sei una pedina e la fantomatica label (o records) tira maldestramente i dadi proponendo soluzioni promozionali senza nessuna strategia di business.

ETICHETTA DISCOGRAFICA, QUESTA SCONOSCIUTA

Wikipedia definisce (almeno fino a quando abbiamo scritto quest’articolo): L’etichetta discografica (o casa discografica) è un marchio commerciale creato dalle compagnie specializzate in produzione, eventualmente distribuzione e promozione, di musica… su diversi formati (come il compact disc, il disco in vinile, il DVD, le musicassette, e con l’avvento di Internet soprattutto con la distribuzione digitale).

“BANANA LABEL”

Per gli addetti ai lavori è una definizione semplice e concisa, per chi si sta approcciando a questo mondo forse un po’ meno. Facciamo un esempio, fino al 1990 Chiquita (le famose banane) era solo un marchio registrato della United fruit company. Relazionandolo al settore discografico, una società di edizione musicale detta Edizioni Musicali Esempio S.r.l., specializzata nella distribuzione di musica su compact disc potrebbe creare un marchio (o più) commerciale, la “Esempio Label” per distribuire i propri CD in giro. Quindi ricapitolando, la l’azienda è “Edizioni Musicali Esempio S.r.l., il marchio distributivo (etichetta) è “Esempio Label”.

Nella maggioranza delle volte in cui oggi ci interfacciamo con una label, il marchio dell’etichetta coincide con il nome dell’azienda, pertanto non sempre si percepisce questa differenza così netta. Per i più, il termine “etichetta” eclissa tutto il resto, struttura organizzativa inclusa.

Quello che vogliamo trasmettere con questa spiegazione è che non basta creare un profilo social (magari senza contenuti) mettendo la parola “Records” o “Label” dopo un nome di fantasia e si diventa automaticamente un’etichetta discografica.

COME RICONOSCERE UNA VERA LABEL

Una label con la “L” maiuscola è un’azienda dove tra le prime garanzie che dovrebbe dare a chi si approccia per far gestire il proprio patrimonio musicale è la sua esistenza giuridica. Questo significa che ha una sede legale, una partita IVA, dei riferimenti per contattarli, un elenco di artisti, un catalogo musicale, insomma tutto ciò che ci si aspetterebbe da una qualunque azienda seria.. Più i riferimenti sono aggiornati e maggiore sono le probabilità che è un’etichetta in attività.

Fatti un giro sul sito internet della label. Controlla se sui social sono presenti le ultime pubblicazioni. Quanti sono i followers? E’ vero che la priorità per l’etichetta è aumentare la visibilità degli artisti associati, ma se su tutti i social ci sono meno di un centinaio tra mi piace, followers e iscritti qualche domanda in più me la farei. Dai un occhio anche ai digital store che utilizza, quali canali distributivi predilige, quali sono i partners commerciali. Insomma, dal suo biglietto da visita digitale, si capisce chiaramente cosa fa di concreto per diffondere la musica dei suoi artisti?

STUDIO DI PRODUZIONE MUSICALE “RECORDS”

Oltre ad edizioni musicali, esistono molti studi di registrazione (da qui genericamente il termine “records”) e di produzione musicale che offrono anche servizi di etichetta discografica. Molti di questi sono presenti da molti anni sono sulla scena discografica e lavorano in modo estremamente serio e professionale.

Quindi non è detto che se l’etichetta ha come base un edizione musicale sia più seria di una con dietro uno studio di registrazione. I professionisti e i cialtroni puoi trovarli ovunque.

Come fare a scovarli? In generale siamo dell’idea che ognuno può fare bene il lavoro di etichetta se è ben strutturato. I factotum generalmente si rivelano come un nulla di fatto.

Quindi la domanda che dovresti farti è se hanno del personale dedicato che si occupa di gestire tutte le attività da label. In poche parole, possono garantirti che cureranno il tuo progetto musicale come se fosse il loro, con la stessa cura e passione che ci hai messo tu per produrlo?

Se chi ti propone un contratto discografico è lo stesso che ti apre la porta, ti offre il caffè, si mette dietro alla console e lavora al master… beh, datti qualche risposta. Il lavoro di chi gestisce un’etichetta è molto complesso cosi come è complessa la lavorazione di un brano da parte di uno studio di registrazione. Se quest’ultimo non ha persone che fanno solo questo di mestiere, come possono lavorare ai mixing e curare la label?

ASSOCIAZIONE “RECORDS”

Abbiamo identificato che l’etichetta è il marchio utilizzato da un soggetto che opera già nel campo musicale (editore, studio di registrazione, produttore musicale, ecc…). Esistono anche altre forme organizzative con cui può presentarsi un’etichetta come ad esempio le associazioni culturali. Lo scriviamo per completezza all’argomento, ma non scendiamo nel dettaglio perché diventiamo troppo burocrati e dopo 500 parole rischiamo di annoiarvi troppo.

QUINDI? SI FA O NO STO BUSINESS?

Dopo aver capito come diffidare dalle imitazioni della peggiore qualità, in che modo l’etichetta discografica può diventare per te un’opportunità di business? Non credere che le label siano il benefattore di turno che aspetta proprio te per investire i suoi soldini e farti fare successo. Se dopo aver letto sulla rete “storie di successo” di artisti scovati da un talent scout in qualche bettola anonima stai sognando che il prossimo artista potresti essere tu, ritorna con i piedi per terra. Per il 99% degli artisti famosi (che probabilmente ascolti nella tua playlist) non è stato così facile. Dietro la maggioranza di loro ci sono delle etichette discografiche che li hanno guidati nel loro percorso di crescita artistica.

Le etichette discografiche servono ad aiutarti in tutte le fasi non solo per diffondere la tua musica, ma anche il tuo profilo artista. Ti mettono a confronto con altri professionisti che, come te, stanno facendo la differenza nel ramo musicale. Ti aiuteranno nella promozione, nel tirar fuori il tuo potenziale e nel darti i suggerimenti giusti per monetizzare al massimo la tua musica. Ed è un lavoro come tutti gli altri quindi anche questo ha il suo compenso.

Dietro l’etichetta discografica ci sono persone che lavorano assiduamente per diversificare il proprio business, promuovere il più possibile il catalogo musicale, cercare nuovi canali di distribuzione digitale e fisica, creare e mantenere rapporti con radio, TV, riviste specializzate, ecc… e tanto tanto altro. Sarebbe da ingenui pensare che tutto questo sia gratis. Quindi se quando contatti un’etichetta, questa pianifica insieme a te una strategia di pubblicazione e ti presenta dei costi, non sentirti raggirato o quasi offeso perché pensavi che se loro sono interessati devono essere disposti a investire, piuttosto cerca di dare un valore a persone che vogliono valorizzarti.

CONCLUSIONI

  • Cerca di capire bene chi hai di fronte e quello che concretamente può fare per te
  • Diffida dalle imitazioni ma cerca i tanti professionisti seri che ancora amano questo lavoro
  • Dai valore a chi vuole valorizzarti