LEA e Soundreef Controllano come la SIAE? Ecco la Verità sui Controlli delle Collecting in Italia

Quando si organizza un evento musicale in Italia, uno degli interrogativi più diffusi riguarda il sistema di controlli effettuati dalle società di gestione dei diritti d’autore, come SIAE, LEA e Soundreef. Oggi ci immergiamo in questo argomento per capire se e come queste collecting gestiscono le verifiche sui diritti musicali, e quali sono le conseguenze per chi organizza eventi senza una licenza adeguata.

Come Funzionano i Controlli: Un Confronto tra SIAE e Soundreef

Le società di gestione dei diritti d’autore, note come collecting, svolgono controlli sugli eventi musicali per garantire che i diritti degli artisti vengano rispettati e retribuiti. SIAE, la collecting tradizionale e più nota in Italia, adotta un sistema basato su mandatari di zona, che operano localmente per vigilare sugli eventi. Recentemente, il numero di mandatari è stato incrementato per assicurare una copertura più capillare.

In sostanza, i mandatari SIAE effettuano controlli in loco, visitando fisicamente gli eventi per verificare la presenza delle licenze. Tuttavia, questo sistema ha alcuni limiti: i mandatari, spesso di età avanzata, potrebbero non essere particolarmente attivi nel monitoraggio online. Infatti, i loro controlli tendono a concentrarsi su eventi evidenti o di grande portata, lasciando potenzialmente scoperti altri spazi.

Soundreef e LEA, invece, utilizzano una metodologia diversa, più digitale e “a posteriori.” Soundreef non si affida a mandatari di zona, ma utilizza un sistema di monitoraggio che sfrutta i social media e i siti web di chi organizza eventi. Questo approccio consente di scoprire anche eventi minori o non pubblicizzati e permette di agire su base retroattiva. In altre parole, un evento può essere controllato anche dopo il suo svolgimento, perché le tracce lasciate sui social media fungono da “prova” che l’evento si è tenuto e che la musica è stata utilizzata.

Cosa Succede in Caso di Evento non Autorizzato?

Organizzare un evento senza la licenza per l’uso della musica comporta dei rischi non indifferenti. Se un controllo post-evento rivela che la musica è stata utilizzata senza permesso, Soundreef può inviare una richiesta ufficiale per visionare il programma musicale e richiedere una “scaletta dei brani” suonati. Se si rileva che le opere protette sono state usate abusivamente, la collecting emette una fattura a carico dell’organizzatore, comprensiva di costi aggiuntivi per il recupero del credito autorale.

Il recupero dei crediti autorali implica, infatti, delle spese legali che aumentano i costi per chi ha utilizzato le opere senza licenza. Ad esempio, se una licenza preliminare sarebbe costata 100 euro, il costo post-evento, inclusi i costi di recupero, potrebbe triplicare. Inoltre, tale sanzione è un deterrente per spingere gli organizzatori a mettersi in regola preventivamente.

Come Evitare Problemi: La Prevenzione è la Chiave

Il modo migliore per evitare sanzioni è assicurarsi di ottenere tutte le licenze necessarie prima dell’evento. È importante non basarsi solo sulla licenza SIAE ma valutare la necessità di altre autorizzazioni, ad esempio quelle di LEA o Soundreef. Consultare il mandatario SIAE o contattare le collecting direttamente può essere utile, ma è fondamentale essere preparati e conoscere i requisiti, in modo da poter fare le domande giuste.

Conclusioni: Controlli Sempre più Digitali e Capillari

L’era digitale ha trasformato i metodi di controllo dei diritti d’autore. Mentre SIAE resta fedele al controllo sul campo tramite mandatari, Soundreef e LEA hanno sviluppato un approccio più moderno, che sfrutta i social media e le risorse online per monitorare l’utilizzo della musica.

Per chi organizza eventi, essere ben informati e agire preventivamente è essenziale per evitare sorprese e costi aggiuntivi.