Uso di shazam per i controlli dei diritti di sfruttamento delle opere musicali

E’ stato detto ma ignorato. dopo la sentenza che ha dato il via libera al libero mercato del diritto d’autore, era stato richiesto alle due collecting protagoniste della lotta giudiziaria di istituire un sistema di scambio dei dati delle opere musicali dell’una e dell’altra collecting. Un po’ come già avviene da anni tra Ascap e BMI, il sistema di interscambio americano permette agli utilizzatori di vedere in quale percentuale determinate opere rientrano nell’una e nell’altra collecting. Ciò permette loro di scegliere quale licenza acquistare.

SITUAZIONE ITALIANA

Oggi in Italia questo sistema non esiste, l’utilizzatore viene perciò posto nella condizione di inconsapevolezza il che si tramuta successivamente dell’essere in balia affettivamente degli eventi.

Di che eventi stiamo parlando? Mettiamo il caso di un utilizzatore che decida di fare una festa e di acquistare solo la licenza SIAE o solo la licenza Soundreef per lo stesso evento. Se dovesse accadere che il rispettivo agente dell’una o dell’altra collecting dovesse malauguratamente capitare all’evento per un controllo, l’utilizzatore o organizzatore sarà soggetto per forza di cose a pagare l’altra licenza, “perché in Italia e’ previsto cosi!”.

A tutela del consumatore al momento non esiste un organo che si occupi nell’effettivo di questi specifichi casi, anche perché’ le modalità di controllo con cui spesso avviene la pretesa di acquisto licenza sono opinabili.

CASO STUDIO

Prendiamo il caso di SIAE, come avvengono all’atto pratico i controlli? Ci sono due tipologie tipiche di controlli:

1) Controllo in via riservata, previsto per eventi pubblici in luogo pubblico, come ad esempio discoteca, sala da ballo ecc…l’agente mandatario si introduce all’ evento in via anonima e registra parte della programmazione musicale. All’effettivo rientro del borderò compilato da parte dell’organizzatore avviene il controllo incrociato tra la registrazione e le opere dichiarate dal musicista che ha eseguito i brani. Se le opere non coincidono con quanto registrato, scatta la sanzione.

2) Controllo documentale, Si tratta di un tipo di controllo diverso che prevede un identificazione da parte dell’agente mandatario il quale richiede di visionare la documentazione della serata. Solitamente serve per accertarsi che esista un permesso all’evento e se non dovesse esistere, scatterà automaticamente verbale di mancata licenza il quale poi per essere effettivo dovrà essere consegnato a organi giudiziari preposti.

E’ in questo punto che da quando esiste il libero mercato accadono delle discrepanze di cui vogliamo parlare in questo articolo.

IL PROBLEMA DELLA PATRIMONIALITA’

Finche esisteva solo SIAE in Italia era semplice, c’è la licenza? Bene! Manca? Scatta la sanzione.

Ora invece con il libero mercato si pone all’ attenzione del lettore la questione della patrimonialità dell’opera. Le società di collecting come SIAE e Soundreef tutelano vari diritti tra cui quelli patrimoniali delle opere musicali, i quali servono per raccogliere l’utilizzo economico dei brani degli effettivi iscritti alla collecting di riferimento.

Mettiamo il caso che durante un evento manchi in effetti la licenza SIAE, il mandatario di riferimento accede all’evento identificandosi e dopo un accertamento della mancanza della licenza, decide di fare un verbale di mancata licenza, quale strumento avrà a disposizione per rivendicare la patrimonialità delle opere che sente con le sue orecchie dato che come abbiamo detto all’inizio non c’è uno strumento di interscambio tra le collecting? Non esistendo questo strumento non esiste nemmeno un modo concreto per accertare e notificare all’utilizzatore l’illecito. Ed ecco che, come titolo del articolo, alcuni mandatari utilizzano app come Shazam e similari per tirare fuori titoli dai brani musicali.

QUESTIONI SU CUI RIFLETTERE

Ed e’ qui che sorgono altri quesiti importanti:

1) quanto è affidabile un app terza, tra l’altro non progettata per questo utilizzo, per determinare di chi sia un brano?

2) quanto e’ attendibile a norma di legge un verbale che contesta un opera generata da un app terza?

Ricordiamo che le app come Shazam o similari fanno affidamento a librerie basate su impronte sonore e vari altri sistemi che possono essere ingannate e che non sempre indicano il brano corretto, specie quando parliamo di musica preregistrata dato che molti brani sono composti da librerie che vengono usate da più autori e artisti e andare a determinare di chi sia cosa talvolta e’ quasi impossibile con gli attuali strumenti.

Sorge inoltre un altro quesito non sottovalutabile, l’utilizzo di un applicazione terza per una fase cosi delicata di controllo e tutela del diritto d’autore.

Premesso che ogni creatore di un app può decidere in che modo debba essere usata e imporre le dovute limitazioni. E in questo caso specifico nelle condizioni d’uso di Shazam non è riportato che non si possa utilizzare per questo tipo di operazioni.

Il dubbio che sorge è quanto sia trasparente e affidabile utilizzare questo strumento per scopi di controllo. Dato che spesso questi tipi di controllo si fanno sia su musica cantata dal vivo che registrata resta opinabile la reale operosità di un app che non nasce per tale applicazione. Inoltre perché società di collecting cosi capitalizzate non hanno investito in uno strumento che permette principalmente all’utilizzatore di capire quale licenza deve acquistare per l’utilizzo della musica durante una serata di festa?

Qualcuno potrebbe obiettare che sui siti delle collecting si possono ricercare in base al brano gli aventi diritto… verissimo, ma ci avete mai provato? Questi strumenti sono estremamente ostici e decisamente lenti. Pensare di effettuare quest’operazione inserendo ogni singolo brano di una serata dove i brani suonati possono arrivare anche a una quarantina è in impresa titanica.

Possibile che in un’era cosi tecnologica dove possiamo chiedere domande esistenziali all’intelligenza artificiale non si riesce a creare uno strumento capace di attingere a una libreria musicale ufficiale di una collecting per capire gli addetti ai lavori dietro al suddetto brano?

Oppure al momento, per motivi che ignoro, non c’è la volontà di investire in uno strumento del genere?

Al lettore le opportune conclusioni.